Fondata nel Novembre 1987, da un gruppo di sedici atleti, inizia l’attività nel 1988, anno in cui tre atleti della società biancorossa, Adriano Aschieris, Tonino Gentile e Cristiano Pacchiotti, sono chiamati a rappresentare la Regione Piemonte nella maratonina di Saint Maurice in Svizzera.
Il 1989 è l’anno della megastaffetta Susa-Paola, 1300 Km in amicizia. Ventiquattro atleti partono da Susa il 29 aprile e correndo a turni, giorno e notte, raggiungono la cittadina di Paola, in provincia di Cosenza, il 2 maggio portando l’olio votivo per la festa di San Francesco.
Nasce, in questo anno, il Challenge Stellina, gara internazionale di corsa in montagna sui sentieri partigiani: prime edizioni a staffetta, poi gara individuale, ma sempre con i migliori specialisti al via. E la gara cresce con gli anni, entrando dapprima nel calendario IAAF, divenendo poi tappa fissa del Grand Prix internazionale nato nel 1998.
Nel 1990 prime affermazioni di un certo rilievo per l’Atletica Susa, soprattutto grazie ad una ragazza di nome Mary Pia. Al primo anno fra le cadette, la segusina conquista il titolo di campionessa italiana di corsa in montagna nel Parco della Maddalena, sulla collina di Torino. Intanto nel mese di settembre, in Austria, a Telfes, Comune di Susa e Atletica Susa, presentano con successo la loro candidatura per l’organizzazione dell’ottava Coppa del mondo di corsa in montagna. Mary Pia conferma nel mese di maggio del 1991 a Meltina (Bz) il suo titolo di campionessa italiana nella categoria cadette e viene convocata nel Club Italia. Inizia intanto la collaborazione col comune di Chiomonte, che porterà all’organizzazione di quattro campionati italiani assoluti di corsa in montagna , di un incontro internazionale per la categoria allievi e di un campionato italiano giovanile a staffetta.
Il 1992 è l’anno dell’ottava Coppa del mondo di corsa in montagna: Susa, Bardonecchia e Pian del Frais accolgono i migliori interpreti del mondo della specialità. Ma è anche l’anno del trionfo nei campionati italiani allieve a staffetta di Mary Pia e Francesca Grosso, a Selvino (Bergamo).
Nel 1993 prime soddisfazioni azzurre per la società segusina: nell’incontro internazionale per la categoria allievi svoltosi nel mese di luglio al Pian del Frais, Mary Pia e Paolo Germanetto debuttano in nazionale.
Nel 1994 sono le gesta di un atleta alla soglia dei quarant’anni, Pier Paolo Fontan, a destare il maggiore scalpore: atleta semplice e umilissimo, grande interprete delle corse in montagna.
Con il 1995 arriva il secondo titolo italiano a staffetta di corsa in montagna, grazie a Daniele Pedrazzi e Marco Germanetto, che a Macugnaga (Vb) dominano la gara cadetti. Sempre nel 1995, Paolo Germanetto vola in Scozia per l’undicesima Coppa del Mondo di corsa in montagna, seppure come riserva della squadra juniores.
Nel 1996 Paolo Germanetto è invece finalmente titolare: a Telfes (Aut) è tredicesimo e contribuisce alla conquista della Coppa nella categoria Juniores. Ma è anche l’anno di Marco Germanetto, che a Bormio (So) fa suo il Criterium cadetti individuale, concedendo poi il bis a staffetta insieme a Luca Fontan a San Vito di Cadore.
Nel 1997 Marco Germanetto e Daniele Pedrazzi sono campioni italiani di corsa in montagna a staffetta. A Saasbachwalden, in Germania, Marco è per la prima volta chiamato a vestire la maglia azzurra in un esagonale di corsa in montagna. Ad ottobre, poi, sorprende tutti, cogliendo un insperato secondo posto nei tricolori su strada di Monza, impegnando a fondo Mattia Maccagnan, astro nascente del mezzofondo azzurro.
Il 1998 è l’anno della definitiva consacrazione per Marco Germanetto: nel Campionato italiano allievi di corsa in montagna a Monsummano Terme conquista il titolo italiano superando il salernitano Cristian Gaeta. A Susa, sui sentieri di casa, in coppia con Luca Fontan fa suo anche il titolo a staffetta. Ai vertici nazionali pure nei cross e su pista, conquista a Molfetta un titolo italiano di corsa su strada che la Fidal gli riconoscerà solo a distanza di mesi. Nello stesso anno entrano a far parte della società atleti di valore quali Giancarlo Bertola e Vincenzo Nicolosi. E con l’approdo in squadra di maratoneti come Cesare Greco e Luigi Azzariti , per l’Atletica Susa cominciano ad arrivare risultati di prestigio anche a livello assoluto. Continuano intanto le vittorie di Severina Pesando, dominatrice italiana fra le ultracinquantenni dai cross alla pista, dalla strada alla montagna.
Il 1999 è l’anno più triste per la società segusina, profondamente segnata dalla tragica scomparsa di Marco Germanetto. Ed anche vedere emergere altri giovani di talento – Silvia Ferrua Mbock su tutti – assume inevitabilmente un sapore diverso.
E il 2000 si apre con due vittorie di società nei cross: alla “storica” conquista del Trofeo Piemonte assoluto maschile, si accompagna splendidamente il Trofeo di base conquistato dalle giovani ragazze segusine.
Nel 2017 l’Atletica Susa rimane improvvisamente orfana di Adriano Aschieris, per lungo tempo presidente e vera anima della società. Proprio per ricordarne lo spirito e le grandi qualità sportive, organizzative, e specialmente umane, dal dicembre 2017 la società cambia il suo nome diventando ufficialmente “Atletica Susa Adriano Aschieris”.